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Il libro per imparare a cantare più venduto in Italia!
E' ancora disponibile, solo in tutte le librerie, il precedente libro "Libera la tua voce", che include un CD in lingua inglese.
Il libro è giunto già alla Quinta ristampa. Enorme successo editoriale!
Per darvi modo di capire di cosa tratta il libro ecco la mia prefazione che troverete all'interno del libro:
Durante il mio percorso professionale ho avuto il piacere di incontrare più volte persone con la mia stessa visione della voce e dell’insegnamento, tra queste Roger Love e il suo mentore Seth Riggs. anch'io, come loro, preferisco definirmi “Vocal Coach”, vale a dire insegnante della voce e non semplicemente di canto. Infatti, la voce è uno strumento unitario, non si può pensare di correggere il canto senza influire sul parlato o viceversa. Il significato profondo di questo concetto è che, per cantare bene, occorre imparare a usare la voce. È sbagliato pensare che si possa imparare solo cantando davanti ad un maestro.
Molte persone vengono da me per imparare a cantare e lamentano di non riconoscersi nella voce che qualcuno ha insegnato loro a usare nel canto, ma in realtà non si rendono conto che si portano dietro lo stesso errore anche mentre parlano. Ogni insegnamento vocale si riflette nel parlato. È inconcepibile che persone, che mi raccontano di avere seguito con profitto un corso di canto, poi lamentino di perdere la voce anche solo parlando durante il lavoro. Evidentemente qualcosa non va!
Nonostante la secolare tradizione canora italiana, sempre più spesso mi accorgo che nel nostro paese l’istruzione vocale è allo sbando. I giovani vengono sommersi da esempi sbagliati da seguire e da informazioni distorte al punto tale che non riescono più a discriminare chi li può aiutare da chi fa loro solo perdere tempo e danaro. Purtroppo anche chi ha talento si lascia traviare da consigli sbagliati.
In Italia abbiamo una forte scuola di canto lirico e troppo spesso incontro persone che hanno ricevuto, contro la loro volontà, una impostazione lirica “adattata” al moderno. Anche se è vero che la tecnica vocale di base dovrebbe essere la stessa, l’adattamento è spesso distorto e dilettantesco. Eppure l’Italia, paese di poeti e di cantanti, ha insegnato al mondo intero come cantare o parlare in pubblico, tanto è vero che ancora oggi la terminologia di questo ambiente è ovunque in lingua italiana.
Molte persone pensano che essere stonati dipenda da un difetto della voce, in realtà si tratta di un problema auditivo. Il loro orecchio è incapace di controllare la giusta intonazione nel cantare, il che rispecchia meglio la realtà delle cose. La voce, così come la musica, nasce dall'orecchio. Non esistono persone stonate, ma solo persone che hanno bisogno di addestrare un orecchio musicale. Gli americani sono soliti dire “sordo tonale”. Solo pochissime persone hanno reali problematiche che impediscono loro di cantare correttamente. Eppure quasi nessuno sa di questa possibilità.
Questa prima collaborazione editoriale, presenta un libro in grado di dare la possibilità a chiunque di imparare da autodidatta le basi di una corretta tecnica vocale o di discriminare quale insegnante può realmente aiutarlo. Infatti,
seppur abbia sviluppato un mio metodo d’insegnamento di notevole successo e diverso da quello del libro, deve ben essere chiara a chiunque la distinzione tra metodo e tecnica. Possono esistere centinaia di metodi, tutti dovrebbero insegnare l’unica tecnica possibile, quella corretta, ma non è sempre così. Basterà anche una prima lettura del libro per rendervi consapevoli della vostra situazione e iniziare quindi il percorso di miglioramento.
Questo libro, scritto da uno dei più reputati “Vocal Coach” americani, rende consapevoli i lettori di come deve essere organizzato un corso che insegni a usare la propria voce per quello che è stata concepita: comunicare. Il libro mette in chiara evidenza l’origine stessa della voce, la respirazione e dimostra chiaramente come chiunque di noi, una volta appresa la corretta tecnica vocale, abbia a sua disposizione un’espressività e un’estensione vocale che può superare le tre ottave. Pone anche l’accetto di come, quando la tecnica vocale è corretta, non ci sia nessuna differenza tra il parlare e il cantare e di come tutte le problematiche riscontrate da chi parla o da chi canta siano legate a scorrette abitudini vocali o respiratorie acquisite negli anni. D’altra
parte basta soffermarsi a pensare come abbiamo imparato a usare la nostra voce. Abbiamo imparato da soli, da autodidatti, semplicemente ripetendo i suoni che abbiamo ascoltato dai nostri genitori o dall'ambiente circostante. Una volta imparato, il tutto diventa inconscio e nessuno più si mette a pensare come articolare una parola, un po’ come guidare un’automobile. Dopo tanti anni non bisogna più pensare a cosa fare, si esegue ogni operazione automaticamente.
Il libro pone anche l’accento sui tre registri vocali. Molti insegnanti di canto ignorano addirittura l’esistenza del registro misto, così come alcuni si dedicano all’insegnamento del canto con il solo registro di testa (o in maschera). Nel libro avrete modo di capire come siano veramente pochi i cantanti che hanno bisogno di imparare a gestire il registro di testa per avere un’estensione vocale capace di consentir loro di cantare quello che più gli piace.
La tendenza attuale è quella di concentrare tutta l’attenzione sulla tanto paventata “estensione” vocale, con un occhio di riguardo verso le note alte, come se fossero le più sgargianti. In realtà la voce umana ha i suoi colori più belli e la sua massima espressività nel registro di petto, nelle note basse.
Qualunque musicista sa perfettamente che su uno spartito non sono indicate solo le note musicali. La musica è anche ritmo, la musica è emozione, la musica è un mezzo per comunicare. Vorrei che vi soffermaste a pensare ai pianisti. Se la musica fosse solo un insieme di note spaziate nel tempo, perché continuiamo ad applaudirli? Perché non possono essere sostituiti da dei semplici robot? Evidentemente la musica va sempre interpretata, anche quando è suonata con uno strumento musicale esterno al corpo.
Esiste un antico adagio che recita “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Direi che nel mondo vocale italiano, accanto a tanti seri professionisti, troviamo un’ampia percentuale di persone che vede l’insegnamento della tecnica canora come un Karaoke. Insegnano a tutti gli allievi le stesse identiche cose, creando voci replicanti e tutte identiche, senza dare spazio all’espressività della propria personalità. Non si soffermano mai sulla tecnica, la accennano appena. Molti dei loro studenti parlano solo astrattamente di respirazione diaframmatica e di interpretazione, senza capire di cosa si tratti, quasi fossero un’altra cosa rispetto all’uso della voce. Nel libro troverete la dimostrazione che una corretta tecnica vocale porta intrinsecamente in sé anche l’espressività della propria personalità e del proprio essere.
Perché una persona parla? Per comunicare un messaggio agli altri. Questo stesso motivo è alla base anche del canto. Delle parole imparate a memoria senza espressività non interessano a nessuno, specie in una canzone già ascoltata tante volte. Per comunicare bisogna avere qualcosa di proprio da dire. Recitando una poesia o cantando una canzone, bisogna esprimere qualcosa di sé, non qualcosa di altri. La stessa poesia letta da dieci grandi attori, comunicherebbe dieci emozioni diverse, le loro. Idem per una canzone cantata da dieci grandi interpreti. Se imparate a parlare o a cantare senza essere in grado di esprimere voi stessi, non riuscirete mai a comunicare al massimo delle vostre potenzialità.
Il miglior consiglio che posso dare a chi cerca un “Vocal Coach” è di verificare le capacità espressive della persona a cui si affida. Quando vi parla deve fare chiaramente percepire la sua energia vitale, dovrà comunicarvi le sue emozioni e l’amore per il suo lavoro. Se vi sentirete di fronte a qualcuno di apatico, d’inespressivo, o peggio ancora con chiari difetti vocali, forse non è la persona più adatta. Non abbiate paura a cambiare insegnante. Non dimenticate che la voce è uno strumento e come tale prima di poter essere utilizzata in modo efficace occorre che sia accordata. Questa accordatura è l’opera del “Vocal Coach”, che ascolta ogni allievo con orecchio attento e poi propone quali correzioni eseguire. L’opera di prima accordatura, i primi insegnamenti vocali, sono i più
importanti, perché se viene sviluppata un’impostazione non adatta, occorrerà ancora più impegno per riuscire a ritornare sulla retta via. Oltretutto l’essere umano non ha pezzi sostituibili, nel caso di un problema alle corde vocali non è possibile cambiarle come si fa con una chitarra.
Il libro evidenzia come a un esperto “Vocal Coach” bastino pochi minuti per risolvere problemi specifici, ma non va dimenticato che questo accade solo se si hanno basi solide su cui intervenire. Per questo occorre tanta forza di volontà, tanto impegno e soprattutto il tempo da dedicare a se stessi e alla propria voce. Come quantificare questo tempo? In base alla mia esperienza e al mio metodo posso dire che in due anni d’impegno sufficiente è possibile giungere al termine del percorso di base. Con la giusta determinazione i tempi si possono accorciare di molto. Come dice Roger Love, è lo stesso che imparare a guidare un’automobile in modo naturale e inconscio. Se si guida tutti i giorni si riesce in pochissimo tempo, se si guida solo il fine settimana ne occorrerà molto di più.
Un’insegnante può solo trasmettere parte della sua conoscenza agli allievi, nessuno potrebbe mai formare un allievo ad un livello superiore al proprio, ecco perché bisogna pretenderne uno certamente valido. Solo con un ottimo insegnante potrete raggiungere ottimi risultati. Con un insegnante sufficiente potreste ambire al massimo alla sufficienza. Le basi sono fondamentali, saranno il vostro punto di partenza e vi dovranno indicare in quale direzione progredire, anche per chi vede il canto solo come un divertimento.
Spero che questo libro aiuti soprattutto le persone che vogliono imparare a usare la loro voce, per parlare o cantare, e che siano nell’impossibilità di raggiungere, per motivazioni di qualunque genere, un valido “Vocal Coach”.
Nel caso vogliate comunque continuare a seguire lezioni vocali cercate quel tipo di persona che, come sui banchi di scuola, vi faccia dire: “È talmente bravo e appassionato che capisco tutto quello che mi insegna senza nemmeno aprire il libro”. Sono pochi, ma esistono. Quello che imparerete da loro rimarrà per sempre impresso a fuoco nella vostra memoria per tutta la vita.
Buon viaggio nel meraviglioso e fantastico mondo della VOSTRA voce!
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